Un’esperienza terribile

31 Luglio 2023 | Castel Bolognese

È il 16/05/2023, inizia l’alluvione di Castel Bolognese. Livello di acqua fluviale raggiunto in casa mia: 85 cm. La chat WhatsApp del Comune di Castel Bolognese ci tiene periodicamente aggiornati sullo stato della piena del fiume Senio. Inevitabilmente esonda il fiume Senio in Località Tebano (Faenza) e in poco tempo raggiunge il centro del paese. Un mare di fango che scorre ad una velocità mostruosa. Sono le ore 22:00. Io e mia moglie abbiamo di fretta traslocato al piano superiore tutti gli oggetti a noi più cari, il resto l’abbiamo riposto con cura sul mobilio più alto dell’arredamento (tavole, mensole, piano cottura…). La nostra bimba di 13 mesi sta dormendo e fortuna per lei non si sta rendendo conto di ciò che sta accadendo. Nessuno nel nostro condominio però vede ancora nulla dai balconi più alti anche se, nella chat comunale, il sindaco annuncia già i primi disagi. La piena sta arrivando. Verifichiamo di persona la situazione in strada: si sta arrivando dell’acqua, ma non ha le sembianze di quella fluviale. Scopriamo infatti che esonda da un fosso saturo ad un centinaio di metri da noi. La situazione pare quindi stabile nel nostro quartiere, ma a meno di 400 metri da noi in realtà sta accadendo il finimondo. Che ci vada bene come è accaduto non più tardi di 15 giorni prima? Torniamo in casa e ci sediamo sul divano, attentissimi ad ogni rumore o movimento e costantemente in contatto telefonico con gli altri condomini. La nostra barriera di sacchi dovrebbe reggere, pensiamo. Ma lei? Quella perfida non ci risparmia e arriva da sotto: dalle fogne! Perdiamo velocemente ogni speranza, saltano completamente gli schemi e tentiamo ogni azione confusa atta a cercar di contenere i danni. Io e mia moglie con scoponi e stracci alla mano proviamo di non farla arrivare in tavernetta ma inutile, i nostri sforzi sono vani e poco dopo ci vediamo costretti a rinunciare. Saliamo amareggiati il piano superiore e con estrema filosofia pensiamo “conteremo i danni domani”. La chat condominiale nel frattempo si anima. Ogni mezz’ora mi affaccio dalle scale per verificare il livello: è sempre più alto. All’1:30 saltano le prese di corrente di casa, rimaniamo solo con l’illuminazione. L’acqua è quindi già arrivata a 20 cm ed è entrata nell’impianto elettrico. Continua a piovere e non accenna a smettere e ormai stanchi proviamo a sdraiarci e riposare, ma è impossibile. Il tempo passa inesorabile e alle 4:00 ci abbandona totalmente la corrente elettrica di casa. Si alza il panico e pensiamo: con la bimba come faremo? Vengo contattato da un condomine alle 5:45: “Jastin è la tua la Cupra in Via Emiliani? Io la sposterei“. Mi alzo di botta e mi vesto con quello che trovo ed esco a verificare la situazione. La macchina è in mezzo ad un fiume! Col terrore addosso che i risparmi e gli forzi fatti per acquistarla fossero andati in fumo raggiungo l’auto, apro delicatamente la portiera lato passeggero e realizzo che l’acqua fortunatamente arriva a pelo dell’ingresso ma non entra. Mi siedo e delicatamente chiudo la portiera. Gli ultimi 5 mm fanno entrare un po’ d’acqua, ma rispetto alla situazione attorno parliamo veramente di niente. Passo al lato guida e accendo l’auto, va in moto, anche se borbotta un po’! Delicatamente avanzo in direzione della corrente e risalgo uno spiazzo illeso in direzione di guida, l’auto è salva! Esco e con la stessa sensazione di aver vinto ad un “gratta e vinci” commento l’accaduto con alcuni residenti. Mi fanno notare che stanno arrivando informazioni apocalittiche dal centro del Comune. Rientro in casa e mi affaccio nuovamente alle scale: la mia tavernetta è una piscina d’acqua. Mobili ammollo, tutti galleggianti e alla rinfusa. E il pianoforte nello studio?? Non ci voglio pensare. Nel frattempo, continua a piovere e seduto a guardare il vuoto colgo delle voci in giardino. Ormai è mattino e usciamo a fare il punto con gli altri condomini, per poi telefonare al mio capo in azienda per avvisarlo che certamente quel giorno (e molto probabilmente quelli immediatamente successivi) non mi recherò al lavoro. Sono distrutto moralmente e fisicamente, ripenso a tutta la roba annegata in quel paciugo. Ma se in casa noi fondamentalmente abbiamo poco meno di un metro d’acqua, non più lontano da 100 metri da noi lo scenario è apocalittico. I social si riempiono in breve tempo di foto e video da ogni dove, pure i miei genitori che abitano presso il centro del paese raggiungono oltre 2 mt d’acqua in cantina col fiume che scorre davanti l’ingresso di casa e sommerge le auto. Sembra veramente impossibile che nel 2023 possa accedere qualcosa di simile e fatico veramente a crederci, ma invece è proprio così. E continua a piovere! La nostra vicina del piano superiore ci concede gentilmente la possibilità di avere la corrente elettrica stendendo una prolunga da casa sua. Riusciamo ad attaccare una lampada e una presa per caricare i cellulari. Nel frattempo, pure l’acqua ci abbandona. Per fortuna abbiamo il Gas con cui possiamo preparare qualcosa di caldo alla bimba. Tutto il condominio si mobilità da subito per cercare un modo per risucchiare tutta quell’acqua dai seminterrati prima possibile e riusciamo a trovare solo verso sera un contadino che ci concede una pompa e un generatore di corrente. Una seconda pompa più potente arriverà più tardi. Installiamo il tutto nel pick-up di un vicino ma nonostante gli sforzi, il livello dell’acqua invece che diminuire cresce di 1 cm ogni mezzora. Un invaso non molto distante da noi non scarica l’acqua e la stessa riversandosi nei campi adiacenti confluisce nel nostro seminterrato. L’unica cosa che possiamo fare però è continuare a pompare acqua. Ci organizziamo quindi per presidiare il generatore a turni: faccio notte. Attacco due sveglie a mezzanotte, ma mi alzo da letto 15 min dopo (non ne potevo più). Do quindi il cambio ad una mia vicina e rabbocco di gasolio il generatore. Sono le 2:45 e con la torcia osservo che il livello dell’acqua sta man mano calando: Finalmente! Poco dopo arriva un condomine a farmi compagnia e mi avvisa che anche il livello del fiume in paese si è abbassato anche se ancora scorre. Stacco il mio turno alle 3:30 ma prima di andare a letto vengo interessato da un’auto con a bordo due signori che mi chiedono indicazioni su come raggiungere Brisighella. Le zone e le strade di quel territorio le conosco benissimo ma sinceramente con tutti le segnalazioni che avevo letto, ho consigliato una strada forse neanche tanto facile da raggiungere in situazioni normali. Spero che in qualche modo siano riusciti a tornare a casa. Alle 8:00 di mattina del 18/05/2023 di tutta quell’acqua rimaneva solo melma. Tanta, troppa!! Sono stati giorni davvero difficili e purtroppo non sono stati da meno quelli seguenti, che ci hanno impegnato nel ripulire il tutto. Un duro colpo per noi e per tutta la popolazione di Castel Bolognese.
Da questa situazione ho ottenuto anche qualcosa di positivo, ovvero condividendo il momento drammatico ho riscoperto la vicinanza e la collaborazione con i condomini che per anni hanno abitato fisicamente vicino a noi ma con cui non avevamo mai avuto occasione di creare un rapporto di amicizia. Ho inoltre visto ragazzi e ragazze di ogni età e provenienti da tutta Italia che con tanta concretezza hanno imbracciato un badile e sono venuti ad aiutarci gratuitamente. A tutte queste persone rivolgo tutta la mia stima e il mio affetto.
Sette giorni dopo, il 23/05/2023 dopo una comunicazione preliminare al Sindaco di Castel Bolognese, alle ore 21:00 sono salito su un balcone del nostro condominio con il mio sassofono e ho intonato due brani come segno di vicinanza a tutti i miei concittadini: l’”Inno di Mameli” e “Romagna mia”. Il gesto è stato sentiti e apprezzato anche a diversi isolati da noi e il giorno dopo un giornale locale mi ha dedicato un articolo.

Ora proveremo a ricostruire quello che abbiamo perso, sarà complicato e non più come prima, ma siamo Romagnoli e non molliamo, MAI!

Jastin

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