Nonostante il disastro

11 Luglio 2023 | Cervia, Storie in evidenza

Nonostante il disastro, lo sconforto, il non credere ai propri occhi nel vedere argini di un fiume sgretolato come segatura, sembra una festa.

Un tripudio di vanghe, stivali, guanti multicolori che spiccano sul marrone vinile di fango che è quasi argilla.

Sono stesa su una letto con la schiena dolorante perché togliere fango, pulire, strisciare e buttare fa male. 

Non solo fisicamente. 

Fa male tutto: dentro, fuori e tutto intorno.

Nonostante ciò sembra una festa.

Un bicchiere di Sangiovese e un biscotto da ‘tocciare’ (intingere) nella crema.

Qualcuno questa mattina si è alzato e ha fatto la crema fatta in casa, io non ci penso nemmeno in condizioni normali figuriamoci nel bel mezzo di uno dei disastri più grandi del secolo.

Nonostante ciò sembra una festa.

Con le mani nei capelli e gli occhi lucidi, qualcuno ha trovato anche il coraggio di scherzare sul fatto che se facessimo piccole bottigliette di vetro con tappo di sughero e magnete potremmo fare business vendendo ‘e paciug ad Romagna’ (il fango di Romagna).

‘Se è vero che a Napoli vendono l’aria…va la che…’ dicono con la vanga in mano.

‘Va la che’ è la frase romagnola che preferisco. Vuol dire tutto e niente, ma quando la dici le persone sanno esattamente cosa vuoi dire.

Nessuna immagine al TG, seppur drammatica che sia, rende l’idea di quel che sta accadendo. 

Nonostante ciò sembra una festa.

Mai come oggi ho capito l’importanza di una piccolissima salita o discesa: una minima pendenza può cambiare le sorti di una casa e di un intero paese.

Nonostante il disagio immenso alla domanda ‘come va?’, nove persone su dieci hanno risposto ‘poteva andare peggio!’

Peggio?

Ma cosa può essere peggio di così?

‘Ande’ a l’uvsdel!’ (andare all’ospedale) ti rispondono.

Ci sono tante parole, tante fotografie, tante immagini che un giorno faranno parte di un ‘Amarcord’ in una mostra dal titolo wow per ricordare quell’alluvione del 2023.

Questa mattina, però, passando da Cervia il moscone rosso e il bagnino di salvataggio a remare tra le strade alluvionate, mi ha commosso perché  davvero ognuno sta facendo quel che può con quello che ha.

La Romagna è cuore ve l’ho detto tante volte.

La Romagna è creativa.

Se qualcuno va forte noi dobbiamo andare ancora più forte.

La Romagna è ferita.

È distrutta.

Giorgia – Valigia di Pimpi

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *