E alla fine abbiamo dovuto lasciare la casa per pericolo di allagamento. Quando è arrivata l’ordinanza era scritto di evacuare immediatamente.. e lì mi è venuto un po’ di panico e così ho gettato qualcosa in uno zaino e via….. ed eccomi qui con mia figlia, al centro di accoglienza allestito nel museo di Classe. Le brandine sono finite, gli strai non sono comodissimi ma vedrò domani, quando mi alzo, cosa diranno le mie ossa; ci sono molte persone anziane evacuate come me, quindi… non lamentiamoci.
Spero mi diano una copertina che ho già freddo e naturalmente una coperta non me la sono portata… Ho da poco terminato questo pensiero che passa un volontario con 2 sacchi a pelo e me ne lascia uno. (Il problema freddo è risolto, il sacco a pelo è molto accogliente ed è perfetto per il lettino da spiaggia). Mentre sono lì in relax vedo arrivare il Sindaco; anche se lo conosco solo di vista, vorrei andare a salutarlo, ma è impegnato a parlare con altre persone e decido di farlo più tardi, poi però lo perdo di vista.
È giunta la sera e dopo una cena veloce ( i cappelletti sono finiti subito, ma c’erano veramente) non ci resta che prepararci per la notte. Continuano ad arrivare i volontari che portano lettini e brandine ed è un rincorrersi di persone che cercano lettini, lettini che arrivano e finiscono subito, ma comunque alla fine ognuno ha il suo posto per dormire…ora è arrivata la mamma invalida del mio vicino di letto con deambulatore e gatto nel trasportino; le faccio spazio e approfitto per spostare i nostri due lettini, in una postazione strategica che ho adocchiato, è in un posto tranquillo, non ho le luci accecanti davanti agli occhi che avevo prima e in più è vicino a 3 prese così possiamo caricare i cellulari comodamente, senza spostarci al piano di sopra come abbiamo fatto oggi.
Provo a dormire, ma anche se i tanti bambini e animali sono bravissimi c’è sempre il bimbo che piagnucola, o il cane che abbaia, e fra gli adulti, qualcuno che russa o qualche anziano che parla forte o urla, ma la cosa che piu’ disturba è il soffione che asciuga le mani nel bagno, le cui porte rimangono aperte tutta la notte e che è continuamente messo in funzione da chi va alla toilette ..(mi rendo conto che la mia postazione non è poi così strategica.)
Il mattino dopo, di un notte insonne, mi metto in fila per la colazione. Sui lunghi tavoli c’è ogni ben di Dio, dolce e salato….ha preparato tutte queste prelibatezze e offerto tutto una pasticcera di Classe…deve essere stata alzata a lavorare per noi, tutta la notte… questo bellissimo e generoso gesto mi fa salire le lacrime agli occhi, dalla commozione.
Poi arriva una volontaria che ci chiede se abbiamo bisogno di ricette o del medico che è arrivato ed è nel piano sotto. Poco dopo arrivano altre volontarie a distribuirci un te caldo…mi sento molto coccolata e sono grata per questa organizzazione e queste gentilezze.
La nostra permanenza qui si conclude a metà mattina, quando arriva un assessore a comunicarci che il livello dell’acqua del fiume si sta abbassando e il mare sta cominciando a prendere l’acqua….
Che dire: GRAZIE dell’accoglienza che ci è stata offerta in questa particolare situazione di forte preoccupazione.
GRAZIE per la struttura che ci ha accolto e che con la sua bellezza ha alleggerito il nostro disagio.
Ma soprattutto GRAZIE ai tanti volontari che si sono prodigati in tutti i modi per renderci la permanenza in questo luogo al meglio e per esserci riusciti egregiamente. Grazie di cuore a tutti!
Alla fine, come ci aspettavamo, tornate a casa abbiamo trovato tutto come l’avevamo lasciato. Siamo state moooolto fortunate!
Un forte abbraccio a chi purtroppo non può dire altrettanto.
Ho però preso consapevolezza che anche la nostra zona, non è quell’isola felice che ho sempre creduto, ma una piccolissima parte del mondo, soggetta come tutti i luoghi alla ‘volontà’ della natura, che va rispettata, ma che quando si scatena è di una tale forza, che l’uomo difficilmente riesce a contrastare.
17 e 18 maggio 2023 Museo Classis
Stefania
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