Tre mesi
Cosa è cambiato in tre mesi?
Io, io sono cambiato…
Sono stato catapultato in una condizione diversa, dove persone che fino al giorno prima non avevano nemmeno un nome, si sono unite e hanno formato spontaneamente un nucleo protettivo, ho scoperto, anzi abbiamo scoperto una comunità fatta di persone che avevamo in comune un situazione di emergenza, una perdita
Mi sono trovato nella condizione di essere aiutato, la sfida più difficile che abbia mai dovuto affrontare
È cambiata la prospettiva, sono cambiati i valori…
L’acqua è arrivata e ha portato via in maniera del tutto imparziale ciò che ha trovato, dopo abbiamo dovuto fare i conti con ciò che era rimasto e fare una ulteriore selezione tra ciò che era salvabile, o meglio, tra ciò che aveva un valore…ma che tipo di valore?
Economico?
Sentimentale?
Un ricordo?
Che valore ha un libro gonfio d’acqua?
Che valore ha un pezzo di Lego infangato delle bimbe?
Che valore dare a una foto scolorita?
E così, si continua a fare ciò che l’acqua ha iniziato, si buttano libri dicendosi che tanto si erano già letti, le foto raccontavano momenti vissuti e comunque parte di me, e poco alla volta ci si rende conto di cosa conta realmente nella vita, di cosa è realmente importante tenere con sé, dentro di sé….
Ogni accadimento porta con sé un valore intrinseco, e se non sei in grado di coglierlo, allora rimane solo la desolazione, la tristezza della perdita, o forse fa parte dell’istinto di sopravvivenza…non so
Ciò che è stato formidabile è la vicinanza delle persone, da chi ha donato il suo tempo per venire ad aiutare a chi ha donato sulla raccolta fondi, chi ha portato cose e generi di prima necessità a chi ha portato un sorriso, un abbraccio, un gesto
Ora non riesco più a parlare di ciò che è accaduto senza che mi strozzi la voce in gola, ed è una cosa che non sopporto, mi commuovo con un nulla, a volte mi basta guardare le bimbe che giocano e mi si gonfiano gli occhi
Anche quando ci eravamo dimenticati di fare le coroncine di alloro per i bimbi che insieme a Margherita passavano alla primaria, e davanti allo sconforto si sono subito mobilitate in duo o tre, tra chi è andato a prendere l’alloro e chi le ha fatte dicendo, dov’è il problema?
Anche lì ho pianto.
Enrico
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