Siamo una cooperativa agricola che lavora e possiede 2000 di terreni tutti nei dintorni di Ravenna. Purtroppo nella nottata del 18 maggio, a causa delle molteplici rotture dei fiumi in Romagna, i canali consorziali adibiti principalmente al trasporto delle acque irrigue, si sono dovuti sobbarcare milioni di metri cubi di acqua e naturalmente sono esondati inondando, nel nostro caso, 400 ettari nella zona di Fornace Zarattini e Piangipane, oltre naturalmente a molte case dei paesi sopracitati e terreni di altri coltivatori.
Nonostante ciò, l’acqua nei canali diretti a mare e che costeggiano la città di Ravenna, continuava a salire pericolosamente rischiando appunto di tracimare anche alle porte della città. Per cui il 19 maggio alle ore 14 circa ho ricevuto una telefonata da parte del direttore del consorzio di bonifica di Ravenna, chiedendo di poter tagliare l’argine dello scolo canala e dirottare una parte delle acque in eccesso nei nostri terreni adiacenti, una azienda di 200 ha coltivata a Mais-Barbabietole-Ravanello-Erba medica. Il tutto per cercare di scaricare la pressione e il livello dell’acqua che continuava a crescere.
Il tempo per pensare e discutere non c’era, per cui abbiamo informato il cda della cab e abbiamo immediatamente dato il nostro consenso.
Nonostante tutto, in quei giorni, molte persone hanno perso la casa e i sacrifici di una vita, alcuni purtroppo anche la vita stessa, ma se il gesto compiuto fosse servito anche solo per salvare una casa, ne sarebbe valsa comunque la pena e lo rifaremmo.
Fabrizio – Presidente C.a.b. Ter.ra.
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